73-Considerazioni di Adamo dopo il racconto di Eva

Una volta appreso da Eva ci che, a suo dire, io stesso le avevo raccontato nel primo incontro avuto con lei, quello che veniva da me totalmente ignorato, non posso che restare a bocca aperta. Il motivo? La mole di argomenti di varia natura, che secondo lei avrei affrontato all inizio della mia esistenza, tanta e tale, da non sapere dove sbattere la testa per digerirli a mente serena e senza un minimo d incredulit . Anzi, come non posso stupirmi e darmi ad arzigogolarci sopra, senza perdere di vista la mia vera identit , che adesso si ritrova ulteriormente sperduta nel paradosso dei pi ambigui lambiccamenti del mio strabiliato cervello?

Eppure Eva, nello suo stato primordiale dell esistenza nel quale viene a trovarsi, non pu aver retto alla complessit e alla gran copia degli studi profondi da me intrapresi e portati a termine! Invece, come mi rendo conto, ella stata fin troppo brava nel recepirli, nell immagazzinarne i risultati nella sua mente e nell'avermeli riferiti adesso dettagliatamente, senza tralasciare neppure una virgola nel farlo. Com potuto accadere un fatto del genere, che ritengo impossibile?

Per il momento, posso restare solo basito di fronte a quanto c stato tra me e lei, non riuscendo a ricondurlo a nessuna teoria logica che me lo faccia intendere e ammettere senza suscitare nella mia persona problemi e perplessit di ogni sorta. Come posso constatare, mi trovo a vacillare di nuovo tra le mie due esistenze antitetiche, ossia quella che mi tiene legato alla realt di Eva e l altra che mi riporta alla mia ipotetica vita vissuta nel remoto futuro. Per questo non sono in grado di svincolarmi da una delle due per vivere serenamente l altra esistenza che mi appartiene per logica e per volere dell Onnipotente.

Inoltre, non posso soffermarmi di pi in questo mio inconcludente tiremmolla, il quale non mi porta da nessuna parte; mentre la sedicente Eva attende che io mi risolva e le presti finalmente la massima attenzione. Di sicuro anch ella si accorta che neppure il suo lungo racconto riuscito a scalfire la mia ragione, inducendola a riportarmi a lei e a farmela ritenere la mia compagna di sempre. Oserei dire che non vede l ora che io mi comporti in nella maniera da lei auspicata.

Nel frattempo, cos , Eva continua a pazientare, sperando che tale miracolo si compia al pi presto, nonostante non ravvisi sul mio volto i segni della mia fiducia in lei, della sicurezza e della determinazione. Naturalmente, la poveretta, intanto che io non mi decida a rientrare con animo sicuro e sereno nel suo mondo, langue nella sua pena e si mostra maltollerante della serie di contrasti e di ambiguit che si affollano nella mia mente offuscata. Ma io non posso farci niente, se la mia situazione quella che mi ritrovo a vivere con un animo travagliato. possibile che non ci sia un modo per privarmi di questa mia esistenza combattuta dal dubbio e dall incertezza?

Secondo me, assurdo che io abbia sognato di stare a vivere in un epoca tanto avanzata nel tempo, di cui rammento ogni cosa, a cominciare dalla mia persona; intanto che trascorro la mia esistenza accanto al mitico personaggio di Eva. Comunque, anche impensabile che il racconto scaturito dalle sue labbra risulti qualcosa di verosimile, pur essendomi stato riportato nei minimi particolari da colei che dichiara di essere la progenitrice degli esseri umani.

Al di l di ogni mio dubbio e di ogni mio pregiudizio inerenti al caso, devo assolutamente venirne fuori con la consapevolezza che senz altro giusto ci che ho deciso di abbracciare come dogma e difenderlo a spada tratta, se sar necessario. Ma ignoro la maniera di riuscirci, pur avendo la convinzione che la presunzione di Eva, quella di farmi credere il suo Adamo, pu soltanto essere errata a trecentosessanta gradi. Infatti, sebbene io sia convinto di una simile verit , mi mostro impotente a dimostrarglielo con fatti concreti e irrefutabili. Allora quale spiegazione dare alla mia impotenza a trarmi dalla mia nuova esistenza verosimilmente equivoca, la quale non mi lascia altro spazio deduttivo per riconnettermi al mio vero reale vissuto?

A un tratto, ritengo obbligatorio pormi il seguente interrogativo: in realt , un sogno la vita, che affermo di aver vissuto all inizio del terzo millennio; oppure sto sognando adesso, mentre me ne sto accanto a colei che asserisce di essere la mia compagna Eva? Se devo dare retta a quest ultima, essendo convissuto fino a oggi con lei, ogni mia esperienza futura pu essere soltanto frutto della mia fantasia, dopo aver imboccato il tunnel di una irrealt inspiegabile. Se invece devo attenermi ai miei ragionamenti abbastanza persuasivi sotto un certo aspetto, allora sono costretto a rigettare ogni sua argomentazione tendente a sradicare la mia convinzione, secondo la quale io non posso essere che il Gilui Anobaro del remotissimo futuro.

Pur volendo allinearmi alle stravaganti asserzioni di Eva che mirano a radicarmi nella sua assurda realt , come faccio a reimpossessarmi di un passato che ritengo di non aver mai vissuto? Senza riuscire a rintracciarlo nella sua autenticit , non posso rendere nullo il mio attuale stato di totale disinformazione nei suoi riguardi. Inoltre, non potr mai far conseguire a esso un normale iter esistenziale, accendendo cos il lume della continuit nel mio presente e riallacciando con la mia nuova compagna dei rapporti di serena convivenza.

Almeno questo il mio pensiero del momento, mentre continuo ad adoperarmi per tirarmi fuori dalla fase di stallo in cui mi sono arenato. La quale non vede alcuno sbocco che possa permettermi di prendere posto in una esistenza stabile e duratura. Magari ci riuscir , godendo della realt di Eva, come se fosse stata mia fin dall inizio e ne avessi vissuto ogni attimo, senza farmi sfuggire di essa niente di niente!

Comunque, se volessi perorare la causa della mia esistenza appartenente a un ipotetico futuro, non saprei barcamenarmi in qualche modo neppure in sua difesa, per cui ogni mio schieramento dalla sua parte ben presto si tramuterebbe in una bolla d aria pronta a fessurarsi e a svanire nel nulla. Difatti pur essa, non poggiando su basi solide e inattaccabili da qualsiasi ipotesi corrosiva, mi verrebbe meno al primo sospetto. Perci finirei per capitolare, senza nemmeno tentare di resistere almeno un poco, allo scopo di non far sfigurare la mia buona volont dinanzi al mio orgoglio e al mio amor proprio.

Come constato, ci sono obbligato a dibattermi tra due tesi che si antepongono e si danno battaglia, senza che l una ceda il passo all altra. Mentre io, che mi ci trovo proprio nel mezzo, risulto impotente a far cessare la loro lotta, visto che non sono in grado di allearmi con una di loro e a consegnare a essa la palma della vittoria. La quale, in definitiva, renderebbe anche me vittorioso, siccome essa porrebbe nelle mie mani la fine di ogni elucubrazione e di ogni tribolazione. Invece, a quanto pare, chiss per quale motivo, mi si fa intendere a chiare lettere che ci non mi compete. Anzi, mi tocca chinare la fronte al mio Creatore, il quale ha stabilito in tal senso, se non voglio sprecare il mio tempo e le mie energie senza alcun tornaconto.

Pochi attimi dopo, ravviso un errore madornale nella mia precedente conclusione, quella che solo adesso considero un po affrettata, per aver chiamato in causa Xurbiz e avergli anche attribuito le ragioni del mio insuccesso. Al contrario, Egli non c entra affatto. Semmai da Lui posso solamente attendermi un aiuto prezioso per sbrogliare l'intricata matassa, la quale forse mi provenuta proprio dal suo volere per uno scopo ben preciso, a cui prima o poi addiverr . Allora mi sar chiarito il rebus, che per il momento seguita ancora ad agitarsi nella mia testa, senza che io riesca a spiegarmelo e a dargli l interpretazione giusta, ossia quella che il mio Creatore appunto desidera.

Sono passati appena pochi attimi, dopo che c stata quest ultima mia considerazione, la quale ha continuato a farmi segnare il passo e a vietarmi di progredire nella mia ricerca e giungere cos a un risultato accettabile, allorquando vengo illuminato da una fulgida idea. Ammesso che il mio futuro sia stato una esperienza onirica un po alla grande, di sicuro l Essere Supremo avr voluto illuminarmi con essa il cammino che mi si protende davanti sterminato e grandioso per certi aspetti. Del quale, se non erro, io e la mia compagna Eva dovremo essere i primi a calpestare il sentiero, dando cos avvio alla proliferazione del genere umano e dare inizio, con i nostri primi passi, al suo progresso e alla sua storia nell'infinito tempo.

Se cos fosse, in un simile progetto divino, avrei la libert di acconsentire o meno a esso? Per la precisione, dopo avermi permesso di conoscere il futuro della mia specie, facendomelo soppesare da ogni angolazione possibile, devo sentirmi libero di gradirlo ed accettarlo oppure di rigettarlo in toto? A tale riguardo, invoco Colui che mi ha fatto trovare dinanzi a entrambe le alternative d illuminarmi il sentiero e di farmi pervenire un suo segno chiarificatore. Soltanto in questa maniera imboccher la strada giusta, cio quella che collima con la sua volont e persegue i suoi autentici obiettivi.

Alla mia fervida invocazione diretta al mio Creatore, la mia mente si sente privare di ogni incertezza sul mio nuovo quesito. Il quale era intento a scoprire se potevo ritenermi del tutto libero di permettere al mio sogno di concretizzarsi oppure di restare allo stato puramente fantastico, come lo avevo lasciato durante il mio sonno. Ebbene, ora ho la convinzione che in quella circostanza il futuro del genere umano dipende esclusivamente dalla mia decisione. Infatti, sono certo che stata posta nelle mie mani la libert assoluta di dare inizio oppure no all iter evolutivo e storico dell uomo, come avevo avuto modo di conoscerlo durante la mia avvenuta esperienza onirica.

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